03 lug 2021

PLASTICA RICICLATA PER LEGO, NUOVO FILM FABBRI, PLASTICA PER L’ARTE, SEDILI GREEN AL TEATRO PONTEDERA, POLYMERS IN METEORITES

Plastica news della settimana, dal 28 giugno al 3 luglio 2021. Scopriamole insieme per tenerci aggiornati sul mercato della plastica, dai mattoncini Lego in plastica riciclata al nuovo film Fabbri per alimenti, dagli scarti "nuovo petrolio" ai sedili green del teatro Pontedera, polymers in meteorites. Cinque giorni con tante novità da scoprire e condividere con PlasticFinder.

 

LEGO E MATTONCINI IN PLASTICA RICICLATA, FORSE È LA VOLTA BUONA

Prima è stata la volta del mais, ma i prototipi erano troppo morbidi. Poi si è passati al grano, ma i mattoncini non assorbivano il colore in modo uniforme, perdendo lucentezza. Poi è arrivato il momento del bio-PE, ma si è rivelata una soluzione ottima per alcuni pezzi e meno buona per altri. Ora però potrebbe essere arrivata la svolta giusta: Lego ha presentato i primi prodotti realizzati con plastica riciclata.  Il materiale utilizzato per i prototipi è il polietilene tereftalato (PET) riciclato. L'obiettivo è sostituire da qui al 2030 tutta la plastica derivata dal petrolio che l'azienda danese utilizza per i suoi prodotti e gli imballaggi. Questa fase promettente di test proseguirà per almeno un anno, in modo da migliorare ulteriormente la formula prima di decidere se passare alla fase di produzione.   «Siamo impegnati a fare la nostra parte nel costruire un futuro sostenibile per generazioni di bambini – spiega Tim Brooks, vicepresidente responsabile della sostenibilità ambientale di Lego Group in un articolo del Corriere della Sera –. Vogliamo che i nostri prodotti abbiano un impatto positivo sul pianeta, non solo con il gioco che ispirano, ma anche con i materiali che usiamo». Quando si ha un obiettivo in testa, non bisogna mai mai mai smettere di insistere. Brava Lego.

 

IL NUOVO FILM DI FABBRI CHE PROTEGGE GLI ALIMENTI E NON RIMANE NELL'AMBIENTE

Un film compostabile in grado di proteggere alimenti, persone e ambiente ma che, a fine vita, può essere metabolizzato da microrganismi in biomassa per entrare a far parte dei cicli naturali. Si chiama Nature Fresh ed è stato messo a punto dal Gruppo Fabbri, realtà internazionale di Vignola (in provincia di Modena) attiva nella produzione e vendita di macchine e film per il confezionamento alimentare.   A confermare quanto sia innovativo e speciale questo prodotto è il fatto che si sia aggiudicato il primo premio del Biopolymer Innovation Award, assegnato dall'associazione no-profit Polykum a prodotti o applicazioni pionieristiche di polimeri biodegradabili. «Dopo un anno intero dal suo lancio sul mercato, Nature Fresh è già stato prodotto in centinaia di tonnellate, con le quali sono stati immessi sul mercato globale milioni di confezioni alimentari compostabili», spiega in un articolo di Polimerica Stefano Mele, amministratore delegato di Gruppo Fabbri che annuncia anche che la società sta ora lavorando allo sviluppo di film bioplastici per applicazioni non estensibili.  Un altro bell'esempio di ricerca e innovazione made in Italy che contribuisce a rendere la vita un po' più green.

 

GLI SCARTI SONO IL "NUOVO PETROLIO": IL PROGETTO DI ECONOMIA CIRCOLARE CHE TRASFORMA LA PLASTICA IN ARTE

«Spiegheremo agli alunni, soprattutto ai più grandi, che con i polimeri plastici che recuperiamo è possibile creare nuovi business e fondare start-up e che bisogna imparare dalla natura a riutilizzare il più possibile le risorse e fare dei nostri scarti una miniera, una miniera urbana, una fonte di nuovi materiali».  Maria Vittoria Gozio e Davide Dall'Osso, intervistati da La Repubblica, raccontano il loro bel progetto di economia circolare: nel loro Atelier Dall'Osso, a Castelfiorentino, hanno previsto uno spazio di 150 metri quadri dedicato interamente alla didattica circolare. Si chiama Progetto Materia Futuro, ed è aperto alle classi delle scuole di ogni ordine e grado e a tutti i cittadini.  I materiali utilizzati – si legge – sono «polimeri plastici, l'80% di scarto industriale di policarbonato e il 100% di scarto industriale di plexiglas, fusi tra loro a creare un "nuovo petrolio" di recupero». Il risultato sono creazioni artistiche e di design. «Racconteremo agli alunni e ai partecipanti del recupero o come lo definiamo "nuovo petrolio", di qualcosa che viene buttato ma che vive una nuova vita perché diventa il materiale con il quale realizziamo tutte le nostre opere». Nessun anatema contro la plastica, parole sobrie e positive, tanta voglia di fare qualcosa di utile: anche l'economia circolare può diventare arte.

 

LA PLASTICA RICICLATA DEBUTTA A TEATRO: A PONTEDERA SEDILI GREEN (I PRIMI AL MONDO)

Dove va a finire la raccolta differenziata urbana dei materiali plastici? A Pontedera nei nuovi sedili dell'Anfiteatro Julian Beck del teatro Era, realizzati in plastica riciclata da Revet in collaborazione con l'azienda bolognese Omsi.  La plastica riciclata, dunque, debutta a teatro. Si tratta del primo teatro al mondo a dotarsi di seggiolini green: un'importante iniziativa di economia circolare a chilometro zero sicuramente da prendere a modello e replicare a livello globale.  «Crediamo sia fondamentale far vedere ai cittadini - commenta Livio Giannotti, presidente Revet - il risultato del loro impegno nel fare la raccolta differenziata, raccolta che deve essere fatta bene, ma che comunque è solo il primo passo. Poi serve un'industria efficiente del riciclo e serve che qualcuno ricompri oggetti realizzati in materiale riciclato. Solo così si realizza davvero quell'economia circolare che l'Europa invoca a gran voce».

 

POLYMERS IN METEORITES PROVIDE CLUES TO EARLY SOLAR SYSTEM

Researchers from Harvard University have demonstrated the existence of a systematic group of amino acid polymers across several members of the oldest meteorite class, type CV3. In Physics of Fluids by AIP Publishing, the researchers report that the polymers form organized structures, including crystalline nanotubes and a space-filling lattice of regular diamond symmetry with density estimated to be 30 times less than water. "Because the elements required to form our polymers were present as early as 12.5 billion years ago, and there appears to be a gas phase route to their formation, it is possible that this chemistry was and is present throughout the universe," said author Julie McGeoch, as cited by the website Sciencedaily. This research was inspired by observations on a small, highly conserved biological protein that entrapped water. The finding suggested that if such a molecule could form in gas phase space, it would aid early chemistry by supplying bulk water. The researchers employed quantum chemistry to show amino acids should be able to polymerize in space within molecular clouds, retaining water from polymerization. Many experiments resulted, using meteorites as the polymer source hence culminating in 3D structures.


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