05 feb 2022

COCA-COLA, MINERACQUA, CALZARI MONOUSO, CONAI, PPE FOR CORONAVIRUS

Plastica news della settimana, dal 31 gennaio al 5 febbraio 2022. Scopriamole insieme per tenerci aggiornati sul mercato della plastica.

 

COCA-COLA ENTRA NEL CONSORZIO CORIPET: CRESCE LA FILIERA PER IL RICICLO DEL PET IN ITALIA

Fare rete all'insegna dell'economia circolare per dare sempre più valore a una filiera interamente controllata per il riciclo del PET in Italia. Anche Coca-Cola HBC Italia e Sibeg, le due aziende che producono, imbottigliano e distribuiscono i prodotti a marchio Coca-Cola in Italia, entrano in Coripet, il consorzio volontario senza scopo di lucro che ha come missione la raccolta e l'avvio a riciclo delle bottiglie in Pet dopo il loro utilizzo.  «Grazie ai soci riciclatori e al sistema di raccolta, Coripet riuscirà a consegnare ai soci produttori l'rPET da filiera interamente controllata» spiega Corrado Dentis, presidente del consorzio. Gli fa eco Giangiacomo Pierini, Corporate Affairs & Sustainability Director di Coca-Cola HBC Italia: «È necessario il contributo di tutta la filiera per rendere ogni rifiuto una risorsa e per dare reale attuazione al bottle to bottle». Serve l'impegno di tutti per raggiungere obiettivi di riciclo sempre più ambiziosi.

 

DA UNA CORRETTA INFORMAZIONE NASCONO SCELTE LIBERE: MINERACQUA SFATA I FALSI MITI SUL PET

Di plastica si parla molto, a volte anche attraverso luoghi comuni che demonizzano un materiale versatile. È la giusta informazione a fare la differenza, lo ripetiamo spesso. Nasce dalla volontà di promuovere pratiche virtuose nel senso del riciclo e dell'economia circolare la campagna "Davanti a me ho un grande futuro" lanciata da Mineracqua a favore del sistema bottle to bottle. L'obiettivo è quello di sfatare i falsi miti sul Pet, risorsa riciclabile al 100%.  «Siamo convinti - spiega il vicepresidente Ettore Fortuna - che solo da un'informazione trasparente possano nascere scelte libere. E con questa nuova campagna ci poniamo l'obiettivo di sensibilizzare il consumatore sull'importanza del riciclo delle bottiglie, che sono fatte di una materia nobile come il Pet che, fino a poco tempo fa, veniva considerato un rifiuto inutile. Oggi grazie allo sviluppo e al perfezionamento delle tecniche di riciclo, da una bottiglia esaurita ne nasce una nuova». Ogni tanto fa bene ricordarlo.

 

CALZARI MONOUSO NEGLI STUDI MEDICI: OK, MA SIANO SEMPRE IN PLASTICA RICICLABILE

Non saranno elegantissimi, ma utili sì. Sempre più spesso all'interno degli studi medici, si viene invitati a indossare dei calzari in plastica simili a quelli che vedete in foto. Prima considerazione. Ottima iniziativa. C'è stata un'accelerazione ora, per ovvi motivi, ma senz'altro è una buona abitudine che andrebbe mantenuta anche in futuro. In ambito sanitario i rischi di contaminare l'ambiente dovrebbero essere limitati sempre il più possibile. Seconda considerazione. Qual è quel materiale duttile e poco costoso che permette di essere utilizzato facilmente in questo modo? Non è il vetro, non è il legno... È, manco a dirlo, la plastica. Bisogna però fare attenzione: nel giro di pochi minuti di attesa, i calzari indossati sono stati diversi: usati solo per pochi minuti e poi gettati nel contenitore apposito. La plastica non è mai fatta per essere usa-e-getta: bisogna fare in modo che anche quella utilizzata in questo modo sia sempre riciclabile.

 

SE VUOI FARE BENE ALL'AMBENTE MIGLIORA IL DESIGN DEI TUOI PRODOTTI: BANDO CONAI PER L'ECONOMIA CIRCOLARE

«La progettazione di un imballaggio è un'attività più complessa di quanto si pensi. Pochi lo sanno, ma è proprio nella fase in cui un pack viene progettato che si definisce una percentuale altissima degli impatti che avrà sul nostro pianeta». Dice bene Luca Runi, il presidente di Conai, il Consorzio nazionale imballaggi: una delle fasi fondamentali del riciclo è proprio quella che precede la realizzazione di un prodotto.  E proprio per premiare le soluzioni di packaging più innovative e ecosostenibili introdotte dalla aziende nel corso del biennio 2020/2021, Conai ha dato vita a un Bando per l'Ecodesign degli imballaggi nell'economia circolare. La dote totale è pari a 500mila euro. 50mila euro saranno destinati ai cinque super premi maggiori, mentre il resto verrà suddiviso tra tutti i casi ammessi, a seconda del punteggio ottenuto. Per presentare le candidature c'è tempo fino al 29 aprile 2022. Per chi ha a cuore l'economia circolare, e lavora ogni giorno per offrire il proprio contributo, è una bella occasione per misurare il valore delle proprie soluzioni.

 

HOW TO KEEP PPE FOR CORONAVIRUS OUT OF LANDFILLS THANKS TO NEW RECYCLING SYSTEM

The waste from COVID-19 personal protective equipment is a gigantic problem, says Sara Kiley Watson, assistant editor at PopSci. As of late last year, estimates put the amount of COVID-related plastic waste at about 8 million tons, with around 25,000 tons of that trickling into the ocean. Researchers at Cornell have came up with a brand-new plan to slash some of the PPE waste. They outlined the idea in the journal Renewable and Sustainable Energy Reviews a few days ago. There are two proposed steps—the first of which is taking waste PPE from hospitals and healthcare centers and depositing it at medical waste processing and decontamination facilities. This is where the masks and other PPE would be sterilized and then shredded into tiny pieces. These tiny pieces would then be sent to an integrated pyrolysis plant. Pyrolysis is the process of heating organic matter without oxygen—which can turn something like a medical gown made from petroleum into a bunch of tinier, useful chemicals. In the case of medical PPE, those useful chemicals include ethylene, propylene, propane, butane, bauxite, gasline, and sulfur. The most optimal version of the process could cost the state around $4 million. For context, New York City's Department of Sanitation alone used about $2 billion in 2020. And the investment could have some serious benefits — reducing 31.5 percent of total fossil fuel use and 35.04 percent of total greenhouse gas emissions compared to PPE incineration. Additionally, compared to PPE landfilling and incineration processes, 41.52 percent and 47.64 percent less land is needed, respectively. "As the pandemic rages on, and our dependence on better masks follows, every little thing counts to make sure COVID-19 leaves as small a trace on the planet as possible", writes Kiley Watson at PopSci.


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