08 gen 2022

PLASTICA NEWS SU HERA, RADICI, ENEL, COREPLA, STOCKHOLM UNIVERSITY

Plastica news della settimana, dal 3 all'8 gennaio 2022. Scopriamole insieme per tenerci aggiornati sul mercato della plastica. Buon 2022 a tutti da PlasticFinder!

 

LA SOSTENIBILITÀ PARTE ANCHE DALLA CASA CON IL CONTATORE GREEN DI HERA IN PLASTICA RICICLATA

L'utilizzo di materiali riciclati per realizzare nuovi prodotti è in continua crescita in molti settori. Lo stanno dimostrando le tante, tantissime aziende delle quali condividiamo progetti e iniziative basate su un approccio sempre più circolare. Va in questa direzione anche l'impegno del gruppo Hera con il contatore gas Nexmeter realizzato in plastica riciclata.  Oltre a essere smart e sicuri (grazie alla capacità di segnalare in tempo reale fughe di gas o scosse in caso di eventi sismici) i contatori sono anche sostenibili e realizzati per il 68% dei componenti in materiale plastico post consumo. Un risultato raggiunto grazie al know how della controllata Aliplast, specializzata in riciclo e rigenerazione di rifiuti plastici.  Quando si uniscono ricerca, innovazione e sperimentazione nascono idee sostenibili che fanno della circolarità la loro leva. Noi di PlasticFinder lo ribadiamo spesso: utilizzare materia prima seconda deve diventare la nuova normalità.

 

È DI RADICI GROUP E DKB LA TUTA DA SCI RICICLATA E RICICLABILE: A FINE VITA DIVENTA UNO SCARPONE

È fatta in materiale riciclato ed è riciclabile a fine vita. Arriva dalla provincia di Bergamo la tuta da sci sostenibile ideata da RadiciGroup e DKB.  Alla base del progetto circolare c'è il Renycle, un filato derivato dal riciclo meccanico della poliammide (nylon), che consente risparmi significativi in termini di impiego di energia, emissioni di CO2 e consumo di acqua. A fine vita ogni tuta potrà essere nuovamente ridotta in materia prima seconda per realizzare nuovi compound, che troveranno nuove collocazioni in scarponi, attacchi da sci o altri settori che prevedono l'utilizzo di poliammide ad alte prestazioni.  «La collaborazione tra i vari attori della filiera - commenta Angelo Radici, presidente dell'azienda bergamasca - è fondamentale per progettare in ecodesign e realizzare manufatti che tengano conto della riciclabilità a fine vita, per una durabilità dei materiali potenzialmente infinita». Bel progetto di economia circolare a tutto tondo. Progettare capi fatti con materiali da recupero e che, a fine vita, possono essere facilmente riciclabili per realizzare nuovi prodotti è la strada da seguire. Avanti così. 

 

LA MIGLIOR FONTE DI ENERGIA RINNOVABILE AL MONDO? IL NOSTRO CERVELLO

«La carenza di materie prime ci ha spinto ad utilizzare quella fonte di energia rinnovabile e non inquinante che è l'intelligenza umana». Bella, bellissima, la dichiarazione di Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, che ci ricorda come ogni momento di difficoltà possa essere visto come un'opportunità per dare fondo alle (infinite) risorse del nostro cervello. Mancano le materie prime? Bene, è il momento di spingere ancora più forte sul piano dell'economia circolare. Riutilizziamo, riduciamo, ricicliamo. È proprio il rapporto 100 Italian circular economy stories 2021,  realizzato da Fondazione Symbola ed Enel, in collaborazione con l'Istituto Sant'Anna di Pisa a ricordarci d'altra parte che l'Italia, rispetto alla media dei Paesi dell'Unione europea, ha il doppio della percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti, il 79,4% a fronte del 49%. Questa componente di rifiuti riciclati, sommata ai materiali derivanti dal recupero interno delle industrie e a quelli importati, permette all'industria italiana, si legge in un articolo dell'Ansa, di «raggiungere un tasso di circolarità, inteso come rapporto tra materie seconde da riciclo e totale delle materie - prime e seconde - impiegate, pari a circa il 50%. Con 270,5 tonnellate di materiali utilizzati per milione di euro prodotto, dato relativo al 2019 e molto inferiore rispetto a quello della Germania (333,9), siamo il Paese più efficiente tra i grandi dell'Unione europea nel consumo di materia». Continuiamo a usare bene il nostro cervello.

 

L'UMBRIA È CAMPIONESSA ITALIANA DI PLASTICA RICICLATA

Quando si parla di riciclo, non è mai bello fare classifiche. Tutti dovremmo impegnarci al massimo per fare in modo che gli sprechi siano ridotti al minimo e ogni prodotto, esaurito il suo primo ciclo di vita, venga portato dove può iniziare il suo processo di recupero. Tuttavia, è anche giusto rendere onore a chi dimostra comportamenti maggiormente virtuosi. E la regione italiana ad aver offerto la migliore performance in questo campo per il 2021 è l'Umbria. A sottolinearlo è il presidente di Corepla, Giorgio Quagliolo, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. Si scopre così che il valore medio di riciclo per abitante è stato pari a 35,8 chilogrammi a fronte di un dato nazionale medio di 24,6 chilogrammi. Un risultato che speriamo possa essere d'ispirazione per chi si trova un po' più indietro in questo percorso di bellezza (sì, bellezza: perché ogni volta che ricicliamo qualcosa stiamo contribuendo a donare un po' di bellezza al mondo). Non dimentichiamo mai di riciclare.

 

NEW LIGNIN BASED MATERIAL TO REPLACE FOSSIL PLASTICS AND ADHESIVES

Researchers at Stockholm University have developed a resource-efficient method to produce a material that behaves like thermosets but that can be thermally reprocessed. As the website tells us, "the team used lignin as the renewable raw material in a catalyst-free reaction with a non-toxic chemical derived from ethylene glycol. Lignin is a by-product from the pulp and paper industry, where it is mainly burned to recover chemicals and heat. However, there is a strong push to use lignin as a building block for new value-added materials that serve as carbon stocks during their lifetime". "We were amazed by the performance of the new materials, and one of the striking aspects of our results is the simplicity and material-efficiency of the synthetic process. In contrast to earlier examples we do not need any chemical modification or fractionation of the lignin but can simply cook it with the cross-linker in a one-pot reaction," says Dr. Adrian Moreno at Stockholm University and one of the researchers behind the study. The result is a black and plastic-like material that could be casted to various shapes using conventional technology such as injection moulding. The new lignin-based materials can be used several times, which is central to future's circular materials. To demonstrate this, the researchers measured mechanical strength of the pristine material as such and again from the same material that was reprocesses from the fractured sample. The mechanical strength was comparable to that of engineered plastics and remained unchanged after the reprocessing. The scientist also discovered that the material performance could be tailored from hard and brittle to soft and tough simply by changing the amount of lignin used in the formulation. "The ability to tune the material properties opens many opportunities to commercial applications. For example, the formulation containing 50 percent of lignin by weight is an excellent adhesive for several types of soft and hard materials", Mohammad Morsali, PhD student at Stockholm University and one of the authors of the article, says. "It is possible to recover the adhesive or simply detach the material and glue it again at mild temperatures comparable to those that are used in the kitchen oven". Lignin is one of the nature's wonder materials that only recently has attracted attention as a candidate for advanced materials. "This is an excellent demonstration of the possibilities that lignin holds as a valuable feedstock. The material that we developed is perfectly in line with the current move towards sustainable circular materials. Owing to its design consisting of so-called dynamic covalent bonds, the material can be formed over and over again by relatively mild heating", assistant professor Mika Sipponen explains. "We see a great opportunity in this paradigm shift to phase out the fossil materials. It is evident that fresh ideas and collaboration across disciplines are needed to harness the true potential of lignin and other sustainable materials and eventually commercialize them", Mika Sipponen says.


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