07 apr 2024

BREVETTO ITALIANO DI THE NEST CONTRO GREENWASHING, ALIPLAST E CATTIVA INFORMAZIONE: NOTIZIE DELLA SETTIMANA

Primo brevetto italiano contro il greenwashing, l'impegno di Aliplast e la cattiva informazione sulla plastica. Leggiamo le notizie della settimana sull'economia circolare. Buona domenica a tutti!

 

ECONOMY MAGAZINE: THE NEST COMPANY OTTIENE IL BREVETTO ITALIANO CONTRO IL GREENWASHING

L'impresa innovativa The Nest Company, nata a Milano nel 2023, ottiene l'approvazione del primo brevetto italiano nel campo delle tecnologie informatiche blockchain per l'economia circolare e contro il greenwashing: il nuovo standard tecnologico è stato progettato per identificare, in modo immutabile e verificabile, la provenienza dei materiali lungo tutta la filiera di fornitura. A parlarne è Economy Magazine
La nuova piattaforma tecnologica sarà messa a disposizione su licenza da The Nest Company a tutte le società di software e alle aziende impegnate nella tracciatura delle informazioni e nello sviluppo del passaporto digitale di prodotto. Grazie al suo impiego, la piattaforma Certified Recycled Plastic® ha già potuto verificare le prime 20.000 tonnellate di materie plastiche, fornendo QR code per far conoscere l'origine, la qualità e le caratteristiche dei prodotti riciclati. All'interno di Certified Recycled Plastic® tutte le informazioni sono state memorizzate e resteranno a disposizione per sempre di chi vorrà verificare la storia del prodotto di plastica. Società specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali per l'economia circolare, The NEST Company (acronimo di Next Enabling Software Technologies) – dichiarano il CEO Riccardo Parrini e Ivan Riva, rispettivamente presidente e founder – «ha ottenuto l'approvazione per un brevetto della nuova piattaforma software, che consente di interagire con blockchain e registri immutabili per "notarizzare" informazioni come la tracciabilità del ciclo di vita dei materiali, la gestione delle catene di approvvigionamento e il monitoraggio del trattamento dei rifiuti. Le blockchain e gli altri registri immutabili rappresentano uno strumento importante per gestire informazioni chiave per l'economia circolare e per evitare il greenwashing e le false dichiarazioni ambientali». Fino ad oggi, i sistemi computerizzati che impiegano questo tipo di archivio dei dati erano vincolati dalle tecnologie con cui erano stati realizzati, rendendoli di difficile accesso e poco flessibili: «Grazie alla nuova piattaforma software di The NEST Company si apre la strada a soluzioni più efficienti e versatili – proseguono Parrini e Riva –. Ciò che la rende unica è la capacità di adattarsi a tutti i contesti in cui la catena del valore si sviluppa in modo distribuito, coinvolgendo numerosi attori che operano in condizioni non standardizzate. Tutto questo costituisce un passo significativo verso la creazione di sistemi informatici che possano gestire con efficacia e con precisione situazioni complesse e variegate. The NEST Company continuerà a sviluppare tecnologie all'avanguardia che possano migliorare l'efficienza e la trasparenza nei processi informatici, contribuendo così a un futuro digitale più sicuro e affidabile per tutti». «Dopo l'applicazione nel campo delle materie plastiche riciclate fatta da Certified Recycled Plastic® – concludono Parrini e Riva – il tessile, il legno e i biocarburanti saranno i settori di applicazione del nuovo standard tecnologico, promuovendo così la trasparenza nell'economia circolare».

 

RICICLARE LE PLASTICHE RIGIDE DEI COMPUTER? SI PUÒ FARE: IL NUOVO IMPIANTO ALIPLAST È UN REGALO ALL'ECONOMIA CIRCOLARE

«Stiamo costruendo uno degli impianti più innovativi d'Europa», annuncia l'ad di Hera, Ignazio Iacono, raccontando l'ultima novità in casa Aliplast, la realtà del gruppo Hera specializzata in raccolta, riciclo e rigenerazione della plastica. A Modena sorgerà infatti, entro la fine dell'anno prossimo, uno stabilimento da 50 milioni di euro di cui 7,7 finanziati dal Pnrr. Uno «dei pochi del continente in grado di riciclare plastiche rigide come quelle utilizzate per computer, oggetti di elettronica, flaconi di uso comune o componentistica dell'automotive, tra i materiali più difficili da rigenerare», scrive il Corriere della Sera. Questo impianto potrà generare fino a 30.000 tonnellate all'anno di polimeri di alta qualità, con una purezza equivalente ai polimeri vergini di fonte fossile. Per noi di Certified Recycled Plastic®, che ci occupiamo di tracciare la plastica riciclata via blockchain, è sempre un piacere venire a conoscenza di novità che possono dare un contributo reale nel campo dell'economia circolare, dell'innovazione e dell'occupazione.

 

LA PLASTICA E IL "SOGNO POSSIBILE" PER ALCUNI GIORNALI DI ELIMINARLA

"Eliminare la plastica, un sogno possibile". Quando leggiamo titoli di questo tipo, non possiamo fare a meno di soffermarci per capirne di più. Così, ci mettiamo a leggere questo articolo del Quotidiano Nazionale, a firma anonima. Subito l'incipit ("La riduzione della plastica è finalmente entrata nell'agenda dei governi europei") già smorza il senso del titolo. Il ribaltamento comunque arriva subito dopo, riga 4: «Dobbiamo essere consapevoli di tre cose: primo, la plastica non scomparirà mai». Ma come, eliminarla non era il "sogno possibile"?  Segue, la ricetta per uscire, riporto testualmente, dalla "prigione della plastica" (questa non ve la sottoponiamo, ma trovate il link in fondo all'articolo). L'articolo, peraltro molto breve, si chiude con la soluzione al "problema" dei rifiuti di plastica: bisogna riuscire a declinare le tre R (ridurre, riusare, riciclare).  Perché ne stiamo parlando? Perché abbiamo utilizzato 90 secondi della nostra vita per leggere un altro articolo incomprensibile sulla plastica. Concetti anche indiscutibilmente condivisibili (delle tre R ne parliamo con PlasticFinder da anni) ma che faticano a concorrere alla costruzione di un'argomentazione davvero utile a chi legge. Un articolo, però, molto ben posizionato sui motori di ricerca e quindi con una visibilità potenzialmente elevata. Forse, ci viene da pensare, in alcuni casi si potrebbe sfruttare meglio questa visibilità. E sarebbe davvero importante provarci. L'informazione, quando è curata e attenta (e ne abbiamo per fortuna tante splendide dimostrazioni), può fare la differenza. In tutti i settori, non solo quello della plastica.


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