17 giu 2023

PACKAGING & RECYCLING ARESE, LABORPLAST SOSTENIBILE, DJOKOVIC E STUDIO ERION: NOTIZIE CIRCOLARI DELLA SETTIMANA

Appuntamento da non perdere il 21 giugno alle ore 16.15 al Packaging & Recycling 2023 di Arese con l'incontro "Tecnologia blockchain per il tray-to-tray" tenuto dal CEO di PlasticFinder Riccardo Parrini. Importante la novità di Laborplast con la certificazione "Plastica Seconda Vita Mix Eco" ottenuta dall'Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo (IPPR). Scopriamo insieme le notizie della settimana sull'economia circolare.

 

OK I SOCIAL, MA GUARDIAMOCI IN FACCIA: AD ARESE PER PARLARE DI TRACCIABILITÀ, GREENWASHING E BLOCKCHAIN

Ok la comodità dei social, ma quanto è bello guardarsi in faccia, conoscersi e scambiarsi idee e opinioni nella "vita reale"? Per PlasticFinder ogni appuntamento pubblico si dimostra un'occasione di crescita e apprendimento.  Ci fa quindi molto piacere prendere parte a Packaging & Recycling 2023, l'evento dedicato al tema degli imballaggi e del riciclo,  in programma al museo storico Alfa Romeo di Arese, in provincia di Milano. Il countdown segna meno 8: sarà infatti il nostro ceo Riccardo Parrini, il 21 giugno alle ore 16.15, a prendere parte all'incontro dal titolo Tecnologia blockchain per il tray-to-tray, nel corso del quale si parlerà di Certified Recycled Plastic® di PlasticFinder, la tecnologia per la tracciabilità su blockchain dedicata alla plastica riciclata, già adottata dalle aziende AMB e B. For Pet.  Insieme a Swan Cecatto, TS&D Sustainability Manager di AMB, ed Emmanuele Bianchini, plant general manager di B. For Pet, verrà spiegato come sono nate le prime vaschette alimentari riciclate da ciclo chiuso "parlanti" grazie a semplice QR code. Sarà una bella occasione d'incontro per chiarire ogni curiosità e capire meglio come funziona una tecnologia che potrebbe dare una grossa mano nei confronti del greenwashing. Ci vediamo ad Arese.

 

LABORPLAST SEMPRE AVANTI, CERTIFICAZIONE "PLASTICA SECONDA VITA MIX ECO" DA IPPR

Dopo la certificazione CSI Recycled Plastics conseguita lo scorso novembre 2022, che ha fatto di Laborplast la prima azienda in Italia attiva nella produzione di anime e compound in PVC riciclato a raggiungere questo importante traguardo, i prodotti di Laborplast hanno ricevuto dall'Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo (IPPR) la certificazione Plastica Seconda Vita che attesta il rispetto degli standard di settore, evidenzia il contenuto di riciclato e consente la rintracciabilità dei materiali. In ragione del proprio business, Laborplast è stata certificata "Plastica Seconda Vita Mix Eco", ovvero l'attestazione che identifica quei prodotti ottenuti da miscele di materiali derivanti da raccolta differenziata e da scarto industriale che abbiano un contenuto minimo di materie plastiche da riciclo pari al 30 per cento. Grazie ad un impegno costante nella ricerca e a investimenti mirati che l'azienda porta avanti ormai da anni, Laborplast è in grado di garantire all'interno delle proprie anime e compound percentuali di materie plastiche da riciclo più elevate del minimo richiesto da IPPR. Nello specifico, il 30 per cento per i compound UPVC-PR-EPI, UPVC-PR-EPR, UPVC-PR-INJ, il 40 per cento per le anime classificate 1-T-RI e per i compound UPVC-RI-EPI, il 50% per i compound UPVC-RI-EPR, UPVC-RI-INJ. Roberto Pariani, amministratore delegato di Laborplast commenta: «L'ottenimento della certificazione Plastica Seconda Vita è il risultato di un lungo percorso di preparazione che ci ha visti impegnati nella ricerca e implementazione di soluzioni che ci aiutassero nella nostra mission aziendale, ovvero valorizzare il riciclo del PVC apportando benefici all'ambiente e alla collettività. Oggi scriviamo una nuova pagina che attesta il nostro impegno nel sostenere la sostenibilità attraverso il rispetto dei rigidi standard accertati dall'Organismo di Certificazione di IPPR. Un risultato che conferma ancora una volta il nostro impegno verso un settore sempre più sostenibile sia sul fronte ambientale sia su quello della circolarità dell'economia».

 

SE L'ECONOMIA CIRCOLARE FOSSE UNA PERSONA? SAREBBE SENZ'ALTRO NOVAK DJOKOVIC

Se l'economia circolare fosse una persona, chi potrebbe essere? Uno come Novak Djokovic, ad esempio. Fresco vincitore del Roland Garros e recordman dei trionfi in Slam (i 4 tornei di tennis più prestigiosi al mondo), ben 23. A regalare questa suggestione è un bell'articolo del Tennis Italiano dal titolo "Djokovic, maestro dell'economia circolare", che raccontando le ultime imprese del tennista serbo lo definisce «figlio naturale del pensiero razionale che oltre a produrre energie tecniche, fisiche e mentali di ottimo spessore, bada bene a non sprecarne una sola goccia». E ancora: «Nulla di questo immenso campione sembra affidarsi al caso! Al contrario, tutto risponde a un circolo virtuoso teso a rigenerare risorse a ciclo continuo per soddisfare le esigenze di 36 primavere spese a capirne sempre di più». Anche a questa capacità di generare e rigenerare risorse senza mai abbandonarsi alla tentazione dello spreco (sia fisico che mentale), si potrebbe dunque ascrivere la sua capacità straordinaria di mantenere un livello di gioco e risultati tanto elevato per un così cospicuo numero di anni. È lui la dimostrazione più plastica possibile di quanto l'economia circolare possa fare davvero bene. Avanti così, Nole.

 

PICCOLI ELETTRODOMESTICI, UN ITALIANO SU SEI LI BUTTA ANCORA NELL'INDIFFERENZIATA

Piccoli elettrodomestici, quanti ne utilizziamo ogni giorno? Oltre a semplificarci parecchio la vita, rappresentano un capitale enorme di materiali preziosi che, una volta arrivati a fine vita, andrebbero differenziati correttamente per poterli (in buona parte) riutilizzare. Purtroppo però la dispersione è ancora elevata. Secondo Erion, il sistema multi-consortile  per la gestione di tutti i rifiuti associati ai prodotti elettronici, ben un cittadino su sei in Italia si disfa dei piccoli Raee gettandoli nell'indifferenziata. «I risultati evidenziano l'importanza di una efficace gestione dei rifiuti per l'economia italiana perché contengono materie prime strategiche che possono essere reimmesse nei cicli produttivi – fa notare Danilo Bonato, direttore di Erion compliance organization intervistato da La Repubblica –, riducendo la nostra dipendenza dalle importazioni. Eppure c'è ancora molto da fare».  E il riferimento è anche alla carenza di strutture pronte a ospitare i conferimenti dei cittadini: chi è armato di buone intenzioni infatti, spesso, non ha un centro raccolta nelle vicinanze. Non a caso, la regione più virtuosa d'Italia in questo campo è la Lombardia che riesce a raccogliere un totale di 42.910 tonnellate grazie anche a una capillare presenza di punti di prelievo (ben 2.448 su un totale di 12.153 in tutta Italia). La buona volontà delle persone va sempre sostenuta con strutture all'altezza della situazione.


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