15 gen 2022

EMAIL, USA E GETTA, RICERCA, COIM, BENVIC

Plastica news della settimana, dal 10 al 14 gennaio 2022. Scopriamole insieme per tenerci aggiornati sul mercato della plastica.

 

SAPEVATELO: 10 EMAIL AL GIORNO INQUINANO QUANTO 1.200 SACCHETTI DI PLASTICA

A raccontarlo è, ancora una volta a beneficio di tutti, Claudia Osmetti su Libero10 email al giorno inquinano tanto quanto 1.200 sacchetti di plastica. «Altro che macchine e aerei: ad allargare il buco d'ozono ci pensano le video-conferenze, le migliaia di messaggi sui telefonini, le tonnellate di pubblicità e spam che arrivano sul pc. 2.500 email fanno 12 chilogrammi di CO2. È come se avessi usato 1.200 sacchetti di plastica (o avessi fatto shopping per otto anni di fila usandone tre ogni settimana)». «Ogni messaggio di posta elettronica inviato senza allegato è fonte dell'emissione di circa 10 grammi di anidride carbonica, corrispondente al carbon footprint di un sacchetto di plastica», spiega Avenia, società di servizi energetici specializzata in interventi nel settore dell'efficienza energetica. «Se aumenta il numero delle email inviate – prosegue la società con sede a Roma – la cosa si fa seria: otto messaggi di posta elettronica emettono tanta CO2 quanto quella prodotta da un'auto che percorre 1 km. E ancora: si calcola che un'azienda con 100 dipendenti che inviano in media 33 messaggi di posta al giorno per circa 220 giorni all'anno, produca all'incirca 13,6 tonnellate di CO2, equivalenti a 13 viaggi andata e ritorno da Parigi a New York. Stando a questi numeri, dunque, internet inquina proprio come un volo intercontinentale o un viaggio in auto». A fornire questi numeri è Ademe, l'agenzia francese per l'ambiente ed energia, che ha voluto calcolare l'impronta ambientale di una delle pratiche web più diffuse al mondo. Il dato che emerge è preoccupante: si calcola, infatti, che un'email da 1 Megabyte emette circa 19 grammi di CO2, tenendo conto sia del consumo energetico del pc che di quello dei server coinvolti nel traffico.

 

PLASTICA, TROPPO PREZIOSA PER USARLA UNA VOLTA SOLA: FRA 3 GIORNI STOP ALL'USA E GETTA

Meno tre giorni, il countdown è ormai agli sgoccioli: tra poche ore in Italia entrerà in vigore la legge che vieta l'uso della plastica monouso, non biodegradabile e non compostabile. Anche nel nostro Paese si darà dunque attuazione alla direttiva europea Sup (Single use plastic) che mette al bando piatti, posate, bicchieri, cotton fioc, cannucce, palloncini in plastica, sacchetti per fare la spesa, contenitori per cibi e bevande, coperchi, tappi… Insomma, tutto ciò che è destinato a un singolo utilizzo (spesso di brevissima durata). Sarà consentito l'utilizzo di prodotti composti esclusivamente di plastica biodegradabile, o quelli biodegradabili e compostabili, realizzati con materia prima rinnovabile uguale o superiore al 40%. A partire dal 2024 la percentuale richiesta salirà al 60%. Nessun divieto invece per quanto riguarda i prodotti in plastica lavabile, quelli che possono dunque essere riutilizzati più volte. Una piccola grande rivoluzione che probabilmente genererà (e sta già generando) un'ulteriore accelerata sul piano del riciclo. La plastica è un bene troppo prezioso per pensare di poterlo utilizzare una volta soltanto.

 

C'È PLASTICA E PLASTICA: UN "OCCHIO SPECIALE" AIUTERÀ A DISTINGUERLA (METTENDO IL TURBO AL RICICLO)

La plastica non è tutta uguale; ne esistono diversi tipi. Chiamarli nello stesso modo è senz'altro più comodo ma non aiuta a comprendere la grande varietà esistente, che contribuisce a rendere complesse le operazioni di separazione e riciclo. Lo scenario potrebbe però cambiare. Uno studio di un team di ricercatori dell'Università danese di Aarhus (Plastic classification via in-line hyperspectral camera analysis and unsupervised machine learning) ha dato vita a una nuova tecnologia per fotocamere che permetterebbe di individuare la differenza tra i 12 diversi tipi di plastica più comuni per uso domestico (PE, PP, PET, PS , PVC, PVDF, POM, PEEK, ABS, PMMA, PC e PA12). Questo strumento, si legge in un articolo pubblicato da Tiscali, consentirebbe di separare la plastica in base a una composizione chimica più pura di quanto sia possibile oggi. Una novità che aprirebbe opportunità completamente nuove per il mondo del riciclo. Secondo uno degli autori dello studio, Mogens Hinge, saremmo davanti a una vera e propria «svolta che avrà un enorme impatto». Studio, ricerca, approfondimento: siamo pronti alle rivoluzioni che potrebbero arrivare grazie alle nuove tecnologie?

 

IL GRUPPO LOMBARDO COIM ACQUISISCE L'OLANDESE SYNRES E CONSOLIDA LA PRESENZA NEL NORD EUROPA

Il 2022 si è aperto con nuovi movimenti di mercato nel comparto delle materie plastiche. Il gruppo Coim ha rilevato la società olandese Synres, azienda fondata nel 1947 e specializzata nella produzione di resine alchidiche e acriliche, situata nei pressi di Rotterdam in Olanda. «L'acquisizione da parte di Coim - commenta Giuseppe Librandi, presidente e ceo dell'azienda lombarda - è finalizzata da un lato a valorizzare la produzione esistente e il know-how di Synres nell'ambito delle resine e, dall'altro, a creare valore aggiunto sia per gli azionisti che per i dipendenti. Il piano di investimenti prevede, infatti, la creazione in loco di un secondo hub produttivo Coim per i prodotti da esterificazione, che si affiancherà a quello di Offanengo in Italia». Un'operazione che consente di consolidare la competitività del gruppo lombardo a livello internazionale, proiettandolo verso i mercati di sbocco del Regno Unito e del Nord Europa. Buon lavoro da tutto il team di PlasticFinder.

 

BENVIC CONTINUA L'ESPANSIONE NEGLI USA: DOPO CHEMERES ACQUISISCE TRINITY SPECIALTY COMPOUNDING

Proseguono le acquisizioni oltreoceano del gruppo Benvic. Dopo aver rilevato nello scorso agosto la statunitense Chemres, raddoppia la propria presenza negli Usa con l'acquisizione di Trinity Specialty Compounding con sede a West Unity in Ohio, azienda specializzata nella miscelazione di compound ritardanti di fiamma, reticolati e additivi speciali per una varietà di settori, tra cui fili e cavi, elettrodomestici e costruzioni. «Questa acquisizione - commenta Luc Mertens, ceo Benvic Group - fa parte dell'ambizione di Benvic di accelerare il suo sviluppo negli Stati Uniti, iniziato nel 2021 con l'acquisizione di Chemres. Grazie a quest'ultima, siamo entrati nel mercato statunitense e abbiamo rafforzato il nostro posizionamento nel settore medico. Con Trinity, stiamo integrando risorse uniche nel nostro portafoglio, che ci consentono di servire meglio le esigenze dei nostri clienti internazionali e di stringere nuove partnership». Avanti così e buon lavoro da PlasticFinder.


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