21 ago 2021

BRAVA PROPLAST, CASE STUDY DI PLASTIC SORT, ORRORE SU UNA SPIAGGIA DELLA CALABRIA, SERIE A DA IMITARE (INTER, LAZIO, UDINESE, HELLAS VERONA BOLOGNA), INCREDIBILE INDIA SU STRADA

Plastica news della settimana, dal 16 al 21 agosto 2021. Scopriamole insieme per tenerci aggiornati sul mercato della plastica, dalla linea di Proplast al case study di Plastic Sort, dall'orrore su una spiaggia della Calabria alla serie A da imitare (Inter, Lazio, Udinese, Hellas Verona Bologna), fino all'incredibile India su strada. Cinque giorni con tante novità da scoprire e condividere con PlasticFinder.

 

NESSUNO BUTTEREBBE A TERRA UNA CARTA DI CREDITO: PERCHÉ SI CONTINUA A INCOLPARE LA PLASTICA?

«Si continua a incolpare la plastica, i produttori e i trasformatori di creare rifiuti ma sappiamo che la responsabilità è delle persone che li abbandonano senza educazione. La causa è il basso valore percepito di questi prodotti: nessuno butterà mai a terra una carta di credito, che è a tutti gli effetti un piccolo pezzo di plastica». Come non essere d'accordo con le parole di Giuseppe Augugliaro, direttore del consorzio Proplast, su La Stampa.  Parlare di materiali più o meno "nemici" ha poco senso. Da criticare sono comportamenti e abitudini quotidiane non corrette. E se non fosse solo plastica quella che inquina?  «La plastica - continua Augugliaro - spesso risulta l'opzione più ecologica, meglio di carta, metallo o vetro. Rispetto al vetro, ad esempio, la sua produzione necessita di un terzo di combustibili fossili, di un ventesimo dell'acqua, si emettono un quinto di gas serra, pesa oltre un decimo in meno e questo ha impatto significativo sui trasporti. Non si vuol dire che sia il materiale più idoneo per ogni applicazione, ha i suoi punti deboli e forti ma non la si può demonizzare senza conoscere i dati». 

 

C'È UN'AZIENDA IN ITALIA CHE RIDÀ (LETTERALMENTE) VITA ALLA PLASTICA

Ridare vita alla plastica. Nel vero senso della parola. Plastic Sort nasce come startup innovativa nel 2010, a Imola, su iniziativa dell'ingegnere Stefano Cassani, Grazie a una particolare tecnologia, questa bella realtà italiana è in grado oggi di realizzare plastica pura al 100% utilizzando materia prima seconda proveniente da rifiuti plastici. Ogni ora riesce a lavorare tra gli 800 e i mille chili di materia. «La purezza cui si è arrivati con le altre metodologie è del 95%», spiega Marco Visentin, key account manager di Plastic Sort in un articolo di InfoBuildEnergia. Sembrerebbe un ottimo risultato il 95%, ma non lo è: è infatti necessaria una purezza assoluta per il riutilizzo della plastica in vari ambiti che spaziano dall'edilizia all'automotive, fino alla produzione di componenti elettrici ed elettronici. Purtroppo al momento non è però possibile lavorare tutte le plastiche: «I poliaccoppiati entrano nella raccolta differenziata e non si possono gestire – specifica Visentin – Il problema è che gli imballaggi, alimentari e non, sono costituiti da questi materiali creati nel packaging. Il riciclo è inefficace».

 

IN ITALIA CHIEDERE DI NON GETTARE RIFIUTI IN SPIAGGIA PUÒ COSTARTI LA VITA

Oggi vorremmo condividere una notizia che ci ha colpito profondamente e che dice tanto sul gap di educazione, e umanità, con cui ancora oggi dobbiamo purtroppo fare i conti. Un uomo, Antonio Carbone, si trovava in vacanza a Paola, in Calabria, sua terra d'origine. Vedendo delle persone gettare dei rifiuti in spiaggia, li ha invitati a smetterla. A buon diritto, considerando anche che si trattava di un maresciallo dei carabinieri. La reazione è stata "soltanto" verbale, ma violenta. Violentissima. A tal punto da portare il carabiniere, di soli 56 anni, a un infarto che gli è stato fatale. «Si è trattato di un piccolo gesto – ha scritto sulla sua pagina Facebook il fratello di Antonio, il professor Vincenzo Carbone – ma nei fatti rivoluzionario, chiedere a un gruppetto di calabresi di non distruggere la bellezza della Calabria. Una valanga può nascere da un piccolo fiocco di neve, una rivoluzione può nascere da un piccolo gesto». Parole di una grazia gigantesca, che brillano ancor di più se confrontate con la barbarie che ha dovuto subire il fratello. Fare il nostro dovere (rispettare l'ambiente) è tanto, ma per fortuna esistono persone come Antonio, che non si accontentano di fare la loro piccola parte e hanno il coraggio di esigere la stessa attenzione da parte degli altri, pur sapendo che si possono correre dei rischi. C'è tantissimo lavoro da fare.

 

SERIE A, TUTTO IL GREEN DELLE DIVISE IN PLASTICA RICICLATA

Campionato di serie A al via tra pochi giorni. Dopo i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 (le Olimpiadi più green di sempre) anche dai campi di calcio arrivano messaggi legati a tematiche sostenibili. Sono tanti, infatti, i club a scendere in campo con divise a basso impatto ambientale. Dall'Inter, dove i giocatori indosseranno il nuovo home kit realizzato per il 95% da bottiglie di plastica riciclata, a Lazio, Udinese, Hellas Verona e Bologna, che hanno scelto per maglie e calzoncini l'Eco-Softlock, un tessuto ecologico proveniente da plastica riciclata, realizzato dall'azienda Macron (per ogni maglia da gioco vengono utilizzate tredici bottiglie di plastica da mezzo litro).  Un forte messaggio di sostenibilità che ispira comportamenti virtuosi.

 

USO OBBLIGATORIO DI PLASTICA PER COSTRUIRE STRADE: E SE TUTTI SEGUISSERO L'ESEMPIO DEL GOVERNO INDIANO?

L'India impone obbligatoriamente l'uso di plastica riciclata per il rinnovo delle pavimentazioni stradali delle autostrade nazionali nei pressi delle maggiori città. Lo stabiliscono le linee guida emesse dal Governo indiano per ridurre l'impatto dei rifiuti plastici sull'ambiente.  Dal 2016 a oggi, la plastica di recupero è stata utilizzata nella costruzione di strade in 11 Stati indiani, per un totale di 703 chilometri. La procedura prevede l'uso del 6-8% di materiale plastico, opportunamente lavorato e proveniente dal recupero dei rifiuti, mescolato alla restante parte di bitume tradizionale. Negli anni sono emersi molti vantaggi del mix plastica e bitume: riduzione dei costi di manutenzione, migliore tenuta nel tempo e maggiore resistenza. La pratica si sta già diffondendo in diversi Paesi, Europa compresa.  E se tutti rendessero obbligatorio l'utilizzo di plastica riciclata per la costruzione di strade? Senza dubbio, un modo per recuperare quantità considerevoli di plastica, evitandone la dispersione, e dare nuovo valore.


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