04 dic 2021

PLASTICFINDER IN LIBRERIA, RICICLO IN ITALIA, SBE PLAST, MONTELLO, SHARAPOVA

Plastica news della settimana, dal 29 novembre al 4 dicembre 2021. Scopriamole insieme per tenerci aggiornati sul mercato della plastica.

 

ECONOMIA CIRCOLARE NELLA GRAMMATICA DEL NUOVO MONDO DI FILIPPO POLETTI

Nella Grammatica del nuovo mondo, il libro scritto dal giornalista e top voice di LinkedIn Italia Filippo Poletti, c'è anche l'economia circolare con l'esempio di PlasticFinder. Edito da Lupetti, il libro ordina i vocaboli alfabeticamente, andando dalla A di Aurora alla G di "grazie", dalla I di "italiani" alla P di "plastica" fino alla S di "smart working" e alla U di "umanità". Nel paragrafo intitolato Plastica, non tutto il ‘male' vien per nuocere Poletti sottolinea come ai tempi della pandemia la plastica sia diventata una presenza amica. Vale ad esempio per i guanti monouso in lattice. Per non dire dei tanti utilizzi nel settore biomedicale a partire dalle sacche trasfusionali. Ripercorrendo l'avvento della pandemia, il libro Grammatica del nuovo mondo ricorda come il 16 marzo 2020, data del decreto-legge "Cura Italia", l'Istituto superiore di sanità, sul sito ufficiale, rispose a questa domanda: «I guanti servono a prevenire le infezioni?». I guanti – dichiarò l'ente pubblico – non sostituiscono la corretta igiene delle mani, «che deve avvenire attraverso un lavaggio accurato e per almeno 60 secondi». Fondamentale, tuttavia, è che siano – proseguiva l'ISS – «ricambiati ogni volta che si sporcano», «non vengano a contatto con bocca, naso e occhi» e che «siano eliminati al termine dell'uso, per esempio, al supermercato».  Non presentando reattività nei confronti di altre sostanze, ai tempi della pandemia i prodotti della chimica – frequentata anche da Papa WojtylaPrimo Levi Papa Francesco – sono risultati indispensabili: è il caso dei pavimenti in vinile antibatterici, realizzati negli ospedali, così come dei pannelli divisori per i ristoranti realizzati anche da Eurostands a Cambiago, degli imballaggi per i saponi e del packaging per gli alimenti, e di altri beni essenziali come le mascherine della Tecnofilati di Medolago o di Radici Group e Plastik Textile. Per la plastica, diventata nel corso dell'era pre-covid il male assoluto, si è trattato di una rivincita storica. Negli anni Sessanta, dopo la scoperta del polipropilene isotattico da parte di Giulio Natta (successivamente Nobel per la chimica), la plastica diventò un bene universale: «E mo e mo e mo... Moplen!», ripeteva a partire dal 1961 l'attore Gino Bramieri nei caroselli televisivi pubblicitari, sceneggiati da Leo Chiosso.  Lasciato a casa dalla moglie Wilma Casagrande, architetto di professione, il novello casalingo si trovava a fare tutto da solo: la soluzione arrivava dai secchi, dalle assi per lavare, dai cestini, dagli scolapasta e dagli spremiagrumi fabbricati con il re della plastica, il Moplen. Nel corso degli anni la plastica monouso, simbolo del progresso economico e sociale, è diventata oggetto di una campagna mediatica straordinaria, finalizzata a responsabilizzare l'opinione pubblica sul suo uso sostenibile. È nell'economia circolare, tuttavia, la chiave di volta del nuovo mondo. Lo ricorda Poletti nella Grammatica del nuovo mondo: «Se il coronavirus fa riflettere sulla necessità della plastica monouso, è impensabile fare in futuro dietrofront sullo sviluppo dell'economia circolare». L'esempio citato è quello di PlasticFinder, la piattaforma online fondata da Riccardo Parrini, Stefano Chiaramondia, Ivan Riva e Srinivasan Manikantan, che permette di mettere in vendita e acquistare plastica circolare certificata: grazie al nostro markeplace, infatti, la plastica riutilizzata nel caso, ad esempio, dei sottoprodotti della lavorazione o le eccedenze di magazzino può essere acquistata da un nuovo operatore, riducendo la necessità di produrre nuova materia prima e permettendo di riciclare materie plastiche nel rispetto delle normative vigenti.  Come ha scritto il filosofo Salvatore Veca nella premessa al libro di Poletti, «noi non siamo i signori dell'universo. Noi siamo nello stato contingente dell'essere "creature", nel senso che il mondo non è in alcun caso nostro. Il nostro slogan "una sola umanità, un solo pianeta" va integrato con la glossa che ci ricorda che, come viventi, noi non siamo "soli"». È la lezione della pandemia: come siamo parte della natura e della cultura, così apparteniamo alla comunità vivente. Nel nuovo mondo, infatti, c'è spazio solo per la prospettiva della sostenibilità e della giustizia sociale.

 

IL TASSO DI RICICLO IN EUROPA? AUMENTA (MA SENZA CORRERE). BENE L'ITALIA

Quanto è davvero circolare l'Europa in questo momento? A scattare l'istantanea è Eurostat, che ha diffuso alcuni dati sull'utilizzo e l'esportazione di materiali riciclabili  in Europa nel 2020.  Si scopre così che il tasso medio di circolarità di tutti i materiali (plastica compresa) è pari, per quanto riguarda il 2020, al 12,8%. In altre parole, ciò significa che al momento soltanto una parte modesta delle materie prime utilizzate nell'Unione europea proviene dal riciclo dei rifiuti. Ci sono però almeno un paio di osservazioni da fare. La prima riguarda il salto in avanti compiuto nel giro di un anno, che è stato pari allo 0,8%. Non certo un dato in grado di scatenare gli entusiasmi, ma che può essere comunque considerato incoraggiante. La seconda è legata al nostro Paese. L'Italia si trova al quarto posto europeo di questa classifica con una percentuale ben sopra la media e pari a circa il 21%. Prima di noi ci sono  due Paesi a brevissima distanza come Belgio e Francia. Decisamente più staccata e più virtuosa è invece l'Olanda, che supera addirittura quota 30%. Come dimostrano i numeri, bisogna senz'altro aumentare l'impegno su questo fronte. E soprattutto vanno trovati i modi adeguati per motivare i Paesi più indietro in questa sfida a fare meglio. Sul riciclo si vince, o si perde, tutti insieme.

 

PRODOTTI IN PLASTICA RICICLATA, TANTE STORIE DA RACCONTARE: DA SBE PLAST CINTURE SOSTENIBILI

Ogni prodotto realizzato in plastica riciclata è una storia da raccontare. Un esempio arriva da Avigliana, in provincia di Torino. Si chiama Eco Chic Belt la nuova linee di cinture sostenibili, per uomo e donna, prodotte dall'azienda SBE Plast.  Dalle cinture più classiche realizzate in EcoAllene, materiale che deriva dal recupero di imballi alimentari come quelli in Tetra Pak, a quelle più casual o sportive prodotte con materiale plastico riciclato e riciclabile proveniente dallo scarto industriale di vari settori, in particolare quello automotive. «La cintura, così, diventa veicolo di un importante messaggio. La plastica non deve essere vista come un male ma, anzi, utilizzata con intelligenza, può diventare anche una risorsa per le persone»: questa la visione di sviluppo sostenibile che guida SBE Plast nella ricerca di design e materiali originali. Avanti così! Vendere e acquistare online plastica post consumo è anche la visione di sviluppo sostenibile che guida PlasticFinder grazie all'approccio Certified Circular Plastic®. Il nostro marketplace è certificato come "distributore di materie prime plastiche riciclate" da CSI Cert (gruppo IMQ), licenza numero #001: aiutare l'ambiente nel rispetto delle normative è la nostra vision.

 

MONTELLO SPINGE LA SOSTENIBILITÀ: INVESTIMENTI DA 400 MILIONI NEL RICICLO

La sostenibilità si dimostra sempre di più un volano per aumentare la competitività delle aziende in ottica di economia circolare. Lo dimostra il piano di investimenti da 400 milioni di euro del gruppo bergamasco Montello. Tra le attività previste il potenziamento delle attività di riciclo, un innovativo impianto per la disgregazione molecolare di rifiuti plastici, la produzione di idrogeno, l'autosufficienza energetica e il teleriscaldamento. «Ci auguriamo - commenta Roberto Sancinelli, amministratore delegato del gruppo - che la legislazione sulle attività di riciclo non tarpi le ali al mercato dei rifiuti-risorsa e quindi alla concorrenza, base dello sviluppo e dell'innovazione tecnologica, e non si faccia al contrario dell'assistenzialismo, i cui costi poi, ricadrebbero sui cittadini. È ormai chiaro che nel tempo il rifiuto-risorsa non sarà più un onere per il cittadino: le aziende che ne necessitano per le loro attività produttive dovranno pagare per averlo e sarà anche una fonte di entrate per i Comuni. Tutto questo, però, si realizzerà solo a condizione che si operi concretamente nell'indirizzo dell'economia circolare e non attraverso iniziative incomprensibili».

 

SHARAPOVA INCANTA AI BRITISH FASHION AWARDS (CON UN ABITO IN PLASTICA RICICLATA)

Ormai sono davvero numerose le aziende che utilizzano plastica riciclata per produrre capi di abbigliamento di tutti i tipi. Si tende però spesso a pensare che questo processo porti a risultati di livello inferiore. Tutt'altro.   Dice bene l'articolo di D di Repubblica: «Con il riciclo della plastica ormai si possono fare miracoli, inclusi i miracoli couture». Il riferimento è al look esibito da Maria Sharapova sul red carpet dei dei British Fashion Awards. L'ex campionessa di tennis ha indossato un vestito realizzato grazie al riciclo di bottiglie d'acqua Evian (marchio di cui è stata testimonial) e disegnato da Iris van Herpen, «stilista pioniera nell'uso di materiali ecologici high-tech e iconica creatrice di abiti realizzati con la stampa 3D». Pensare a un abito couture composto per il 72% da plastica riciclata e per il restante 28% da seta, fino a qualche anno fa sarebbe sembrato un azzardo. E invece… Come conferma la stilista olandese «ci è voluto del tempo per capire se il materiale poteva adattarsi agli standard che ci eravamo preposte, ma alla fine il risultato è meraviglioso». Plastica riciclata e moda, chi l'avrebbe mai detto?


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